Il Blog di Andrea

Blog relativo al corso di Informatica Applicata al Giornalismo dell'Università di Parma

lunedì 28 giugno 2010

Comando e Controllo



Un documentario che in parte svela quanto sia grande il potere che deriva da un uso "mirato" e "selettivo" della comunicazione... il potere di fare apparire le cose in un modo piuttosto che un altro...

Articolo tratto da L'Espresso del 21 Giugno 2010 di Mauro Munafò:

Il documentario "Comando e Controllo", scritto e diretto dal giornalista Alberto Puliafito e prodotto da Fulvio Nebbia, dimostra uesta teoria attraverso un complesso lavoro di inchiesta, portando le telecamere dove la propaganda fatta dai telegiornali non è voluta arrivare.

Dopo aver vissuto all'Aquila per otto mesi, prima in tenda e poi ospite di una famiglia del luogo, Puliafito racconta con il suo lavoro quello che la maggior parte degli italiani non ha mai visto del caso abruzzese: tendopoli inaccessibili ai giornalisti, la Protezione civile che comanda e controlla in deroga a ogni regola, la ricostruzione della città mai avviata e la costruzione di prefabbricati lontani dal centro urbano che invece è stata eseguita in poco tempo. Una serie di eventi contraddittori ignorati dalla maggior parte dei grandi media che hanno preferito fare da grancassa a un'informazione controllata e asservita alla versione ufficiale dei fatti.

"Comando e controllo" diventa così uno strumento indispensabile per capire le proteste nate dal basso in Abruzzo, il popolo della carriole e gli altri movimenti, non di rado etichettati come "ingrati" nei confronti delle istituzioni che hanno dato loro un tetto. L'inchiesta di Puliafito spiega nel dettaglio l'esproprio patito dalla popolazione aquilana, costretta a subire le decisioni dall'alto e a trovarsi sbattuta fuori dal suo centro storico, dispersa nella periferia e in nuovi nuclei residenziali completamente esclusi dal tessuto sociale.

Il potere che deriva dallo "stato di emergenza" permette di gestire appalti in maniera straordinaria, giustificando tutto con la scusa dell'urgenza e senza dover rispettare le procedure ordinarie. Gli ingenti soldi della ricostruzione finiscono nelle tasche dei soliti noti e le inchieste giudiziarie degli ultimi mesi sono lì a dimostrarlo.

"Questa però non è una storia che riguarda solo l'Aquila", spiegano gli autori: "La storia di un modello di gestione del potere autoritario, ma dal volto gentile che si sta imponendo in Italia. Un potere che può agire in deroga alle leggi dello Stato per un terremoto così come per il Campionato Mondiale di Nuoto, per le emergenze e per i grandi eventi, dietro ai quali girano una montagna di soldi e interessi. Un potere assoluto, com'è stato definito, che sta rapidamente e silenziosamente erodendo spazi importanti di democrazia".

Per vedere questo documentario è possibile partecipare a una delle tante proiezioni pubbliche che lo vedono protagonista. Martedì 22 giugno una proiezione alla sala Unicef di via Palestro a Roma è stata organizzata dall'associazione "La questione morale". Per gli altri appuntamenti è possibile invece consultare il sito ufficiale del documentario.






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