Questo è un momento molto delicato per la libertà di stampa nel nostro paese, e noi che seguiamo questo corso con "l'aspirazione" di diventare un giorno dei giornalisti, o comunque di lavorare nel mondo della comunicazione, dobbiamo assolutamente interessarci molto di più a queste tematiche....
Articolo tratto da La Stampa del 30 giugno 2010 a cura di Giuseppe Bottero:
Una maratona di otto ore per dire no alla legge sulle intercettazioni. Il mondo del Web unisce le forze e, in occasione della manifestazione nazionale promossa dalla Fnsi per la libertà di stampa, lancia “Libera rete”, un evento online per presentare «a rete unificata» il ruolo di denuncia di Internet e delle micro web tv italiane. Nel programma realizzato dalle televisioni virtuali, in onda anche su la Stampa.it, saranno trasmesse le inchieste più significative realizzate da blogger e citizen journalist.
«L'esigenza di creare la maratona su tante piattaforme digitali nasce dal fatto che centinaia di micro web tv, portali iperlocali, blog e videoblog quotidianamnete raccontano ciò che accade sottocasa- dice Giampaolo Colletti, fondatore dell'osservatorio interuniversitario Altratv.tv e organizzatore dell’evento-. Se teletrasmettessero a rete unificata queste piattaforme create da cittadini, videomaker per passione, raggiungerebbero quasi 400mila utenti unici al mese, una bella platea».
Giovedì 1 luglio sugli schermi di centinaia di siti web saranno trasmessi i reportage girati nei vicoli di Scampia e nei campi rom strangolati dalla criminalità organizzata, le inchieste sui pericoli ambientali nel sud del Paese e sulla corsa ad ostacoli per guadagnarsi il diritto al permesso di soggiorno. “Libera rete”, nell’intenzione degli organizzatori, porterà all’attenzione del pubblico anche una proposta concreta: la compartecipazione delle imprese tlc ai costi delle intercettazioni come, spiegano «già avviene in altri Paesi Europei».
Alla maratona- l’inizio è programmato per il 17- parteciperanno anche magistrati e giornalisti stranieri, collegati via Skype. «Il rischio del ddl intercettazioni è che questi racconti online geolocalizzati possano subire un forte rallentamento, se non addirittura un imbavagliamento. Si parla tanto di libertà di informazione- spiega Colletti-. Ebbene, il rischio che venga meno è ancora più forte per la rete. Le micro web tv italiane sono spesso lo specchio di ciò che accade nel nostro Paese, una finestra informativa glocal da tutelare assolutamente».
Anche il Comitato per la libertà e il diritto all'informazione e alla conoscenza si è mobilitato e partecipa, con questo messaggio: "Contro i tagli e i bavagli alla conoscenza e alla cultura, no al Ddl intercettazioni, no al silenzio di Stato. Il 1° luglio 2010 a Roma, dalle ore 17, in piazza Navona. Una grande mobilitazione per dire no al disegno di legge Alfano, che ostacola il lavoro di magistrati e giornalisti e rende i cittadini meno sicuri e meno informati; per dire no ai tagli alla cultura italiana previsti dalla manovra economica. Una manifestazione per far sentire che non può essere sottratto al Paese il racconto di vicende giudiziarie di rilievo pubblico, pur nel rispetto del diritto delle persone alla riservatezza; per respingere gli interventi punitivi ai danni della produzione culturale e salvaguardare il diritto dei cittadini alla conoscenza; per contrastare il pericolo di chiusura di testate giornalistiche colpite dall’indiscriminata riduzione dei fondi pubblici; per tenere accese le luci dei media sul mondo del lavoro e sui drammatici effetti della crisi. Un’iniziativa a difesa della Costituzione, per dare voce ai tanti soggetti e temi che rischiano l’oscuramento".
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